LA  GIFRA  DI  ALESSANO  DEBUTTA
IN  TEATRO  

03.08.16

Ecco i nostri attori in erba alla prima ribalta sul palcoscenico! Un grande successo! Un grande pubblico con la nostra Sindaca Francesca Torsello! Un grande obbiettivo sotto il titolo:

SALVIAMO LA PALA D'ALTARE DEL CONVENTO DEI FRATI CAPPUCCINI DI ALESSANO!

Un grande messaggio ai giovani di Alessano:

«NOI CI SIAMO INCAMMINATI VERSO LA GIOVENTU' FRANCESCANA, GI.FRA. ... E TU?...

STARE INSIEME E' BELLO!

COLTIVARE GRANDI IDEALI AIUTA A VIVERE ALLA GRANDE!

SEGUIRE CRISTO INSIEME A FRANCESCO E CHIARA D'ASSISI... DI PIU' !!!!!!!!»

Non esiste un “teatro per il teatro”: o è educativo o “non è”!

I riflettori sono puntati sui giovani o giovanissimi attori;

insomma non si recita tanto “per il pubblico” quanto piuttosto per gli stessi attori, per la loro formazione ed indispensabile è la presenza dell’educatore. 

Bisogna avere l’ardire di mettere sul palco spazzacamini, manovali, muratori, insomma i “ragazzi normali” e dar loro la possibilità di esprimersi, per ogni rappresentazione.

Nelle varie rappresentazioni i ruoli si scambiati per offrire ad ognuno la possibilità di esperienze diverse e quindi occasioni di divertimento, crescita e maturazione.

E i giovani buttano l’anima per offrire il meglio di sé.


La grande tentazione è porre come scopo primario del teatro quello di competere, fare bella figura, soddisfare le aspettative di genitori e animatori.

Quando parliamo di “Protagonismo dei giovani” non c’è miglior mezzo per dimostrarlo e renderlo concreto ed efficace che quello dell’esperienza teatrale.

Educativo non è tanto il teatro “per” quanto il teatro “dei” ragazzi e giovani, quello da loro ideato, interpretato e realizzato: vera educazione all’espressione, all’osservazione, alla libertà,

possibile in un quadro pedagogico totalmente antiautoritario, così come si va delineando nella moderna pedagogia.

I giovani debbono essere presenti in ogni fase dell’allestimento teatrale, dalla scelta del testo, alla fase realizzativa, all’organizzazione dell’evento spettacolare.

L’unico motivo del far teatro è quello di giovare all’educazione dei giovani che lo fanno.

Il teatro è scuola di moralità, di buon vivere sociale. Sviluppa assai la mente di chi recita e gli dà disinvoltura.

Reca allegria ai giovani che vi pensano molti giorni prima e molti giorni dopo.

È uno dei mezzi potentissimi per occupare le menti.

Educando il giovane al teatro d’insieme, lo si educa alla socialità, alla collaborazione, al lavoro di gruppo.

Non si può recitare “insieme” se non c’è volontà di accettazione degli altri e un corretto orientamento della propria aggressività.

“La Fortuna” spettacolo teatrale in vernacolo, in due atti, del leccese Raffaele Protopapa.

Più di un'ora di risate che si susseguono ininterrottamente attraverso un'analisi delle tradizioni locali, uno spaccato della vita familiare d’altri tempi.

I contrasti, fra l'infanzia di un tempo e l'odierna, raccontano di come il benessere e la ricchezza abbiano mortificato il modo di sentirsi e di come i figli si siano nel tempo trasformati.

AUGURI, RAGAZZI!!!! BRAVI I VOSTRI REGISTI!!!!